Brundibár è una fiaba a lieto fine, esile e delicata come le vite di quei bambini sterminati nei campi di concentramento nazisti insieme a milioni di altri innocenti – tra cui il suo compositore, Hans Krása, morto ad Auschwitz nel 1944.
Pierino, il Gatto, l’Uccellino, l’Anatra, il Nonno, i Cacciatori e il Lupo: ogni personaggio è rappresentato da un diverso strumento musicale, e una voce narrante coniuga ad arte suoni e immagini.
Mozart visitò il Teatro Regio a 15 anni, la stessa età dei giovani che oggi assisteranno al Ratto dal serraglio, sua celebre opera viennese. Tra musica “alla turca” e una storia brillante, sarà Mozart stesso a guidare l’ascolto.
La fiaba diventa un viaggio nei desideri e nelle paure dei bambini: la strega rappresenta le loro illusioni, e solo affrontandola capiranno che la vera felicità non sta nella ricchezza, ma nell’amore della propria famiglia.
Una fiaba a lieto fine, esile e delicata come le vite di quei bambini sterminati nei campi di concentramento nazisti insieme a milioni di altri innocenti.