Alberto Testa, una vita per la danza

Alberto Testa in Serenata dal Don Giovanni di Mozart (1948)

Il Teatro Regio saluta con affetto, e già con grande nostalgia, il maestro Alberto Testa, mancato oggi, 4 ottobre, nella sua casa, nella sua Torino. “Sua” perché vi nacque, il 23 dicembre 1922, “sua” perché qui si laureò in Lettere con una dissertazione sulla danza nei secoli, “sua” perché qui si formò nell’arte coreutica – con Grazioso Cecchetti e poi con Susanna Egri. Di qui una carriera internazionale: come ballerino, sotto la guida di grandi maestri come Léonide Massine, Margarete Wallmann e Aurel Milloss; come coreografo, creatore delle danze per Il Gattopardo di Visconti e per numerosi film di Zeffirelli; come docente, per trent’anni alla cattedra di Storia della danza dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma; come divulgatore, in qualità di conferenziere e autore di imprescindibili volumi sulla storia della danza; come animatore culturale, fondatore del Premio Positano per l'Arte della Danza; come giornalista e critico di danza, sulle colonne di Repubblica, sin dalla sua fondazione, e per testate specialistiche quali Balletto Oggi, Danza & Danza, Tutto Danza, Coréographie.

Tornato a Torino negli ultimi anni, era profondamente legato e affezionato al Regio, di cui era prezioso e insostituibile custode di memorie, nonché attento critico dei nostri spettacoli, che ha continuato a seguire sino a questa estate. All’Archivio Storico del Teatro ha lasciato una parte enorme della sua biblioteca, principalmente quella dedicata all’opera, una collezione che include la sua tesi di laurea e che conta circa 1.400 libretti sette e ottocenteschi, diversi album di fotografie autografate dai più grandi artisti del primo Novecento, migliaia di programmi di sala provenienti da tutt’Italia e dall’estero, attestazione incredibile di un uomo che ha fatto e testimoniato la storia dell’arte performativa del XX secolo.

Ne ricordiamo la squisita eleganza e la generosità d’animo con questo video inedito, registrato sul momento, al termine dell’incontro organizzato dal Regio per festeggiare i suoi 90 anni, il 20 dicembre 2012.

 

 

 

 

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