L’Orchestra del Regio inaugura la Stagione dei Concerti 

L’Orchestra del Regio inaugura la Stagione dei Concerti 
Dirige il maestro Dmitri Jurowski, Julia Hagen violoncello solista

Teatro Regio, 26 ottobre 2019 ore 20.30

Sabato 26 ottobre alle ore 20.30 si inaugura la Stagione de I Concerti 2019-2020. Per non affaticare il maestro Daniel Oren, che da questa sera sarà impegnato a dirigere tutte le recite di Tosca fino al 29 ottobre, e agevolare il suo recupero, il concerto sarà diretto da Dmitri Jurowski, sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio; solista la violoncellista austriaca Julia Hagen. Il Teatro Regio ringrazia il maestro Jurowski per la sua disponibilità. 

In programma, due tra le più suggestive composizioni per violoncello e orchestra: Kol Nidrei di Max Bruch e il Concerto in si minore op. 104 di Antonín Dvořák, cui segue una pagina interamente orchestrale con la Sinfonia n. 5 in mi minore op. 64 di Pëtr Il’ič Čajkovskij

Alla guida dell’Orchestra c’è Dmitri Jurowski, che mancava dal Regio dal 2006; esponente più giovane di una lunga dinastia di musicisti, ha iniziato giovanissimo la sua carriera musicale con lo studio del violoncello per poi consacrarsi alla direzione d’orchestra come il padre Michail e il fratello Vladimir.

Appena ventiquattrenne, Julia Hagen è protagonista di una carriera in piena ascesa; dopo gli studi al Mozarteum di Salisburgo, all’Università di Vienna e all’Università delle Arti di Berlino, si è perfezionata sotto la guida dei più importanti violoncellisti: Gautier Capuçon, Gábor Takács-Nagy, Pamela Frank, Lawrence Power, Nobuko Imai, Torleif Thedéen, Laurence Lesser e Claudio Bohorquez. Vincitrice nel 2016 dei premi Benedetto Mazzacurati di Torino e Nicolas-Firmenich Prize della Verbier Festival Academy, negli ultimi due anni ha firmato la sua prima incisione e debuttato sui principali palcoscenici mondiali. 

L’Adagio per violoncello e orchestra Kol Nidrei è una delle composizioni più poetiche e intime di Max Bruch, composto nel 1880 per il più celebre violoncellista dell’epoca, Robert Hausmann; prende titolo e spunto melodico dalla liturgia ebraica dello Yom Kippur, il solenne giorno di espiazione, la cui cerimonia si apre proprio con la dichiarazione in lingua aramaica Kol nidrei (che significa “tutte le promesse”), intonata dal cantore. Bruch, di fede protestante, rimase affascinato dalla linea melodica, che adottò come tema conduttore del violoncello, una melodia in re minore di struggente bellezza accompagnata da delicati interventi orchestrali; di variazione in variazione, il canto si apre poi alla tonalità maggiore, più luminosa ed eterea, del secondo tema, anch’esso citazione di melodie ebraiche. 

La suggestione dei temi tradizionali torna nel secondo brano in programma, il Concerto in si minore op. 104 di Antonín Dvořák. Ultimo dei concerti del compositore boemo, scritto durante il suo soggiorno newyorkese tra il 1894 e il 1895, può essere considerato una sintesi del credo artistico di Dvořák; sonorità e ritmi centro europei si fondono con suggestioni nuove, il tutto incastonato nella perfetta forma classica. Proprio alla sua esperienza americana il compositore fu debitore dell’ispirazione; a parte un abbozzo giovanile, rimasto incompiuto, Dvořák non sembrava infatti assolutamente interessato a scrivere un concerto per violoncello, non avendo grande stima del suo timbro, che giudicava “nasale” nel registro acuto e un “brontolio” in quello grave. Cambiò radicalmente opinione dopo aver ascoltato il Concerto di Victor Herbert, suo collega al Conservatorio di New York. Scrisse così quella che oggi è considerata una delle principali opere per violoncello, dedicata all‘amico e virtuoso dello strumento Hanus Wihan; da questi Dvořák accettò alcuni spunti, ma rimanendo fedele alla propria idea originale e del tutto unica. Il concerto, che non ha la consueta cadenza prima del finale, raggiunge così un perfetto equilibrio tra virtuosismo del solista e dimensione lirica ispirata a un continuo dialogo con l‘orchestra. 

Pochi anni prima, nell’estate 1888, un Čajkovskij sulla soglia di una crisi artistica, tacciato di mancanza di ispirazione, componeva a tempo di record la sua Sinfonia n. 5 in mi minore op. 64. Alla prima esecuzione, diretta dall’autore stesso, l’opera sembrò essere un fiasco: accolta con indifferenza dal pubblico e con perplessità da colleghi illustri, Čajkovskij stesso si convinse della sua mediocrità. Considerata oggi una tra le pagine più alte della sua produzione, il lavoro è invece frutto della geniale intuizione dell’utilizzo ciclico di un tema che diventa generatore dell’intera composizione: motivo che l’autore descrisse in alcuni appunti come «totale sottomissione al destino – oppure, il che è uguale – agli imperscrutabili disegni della Provvidenza». Presentato in apertura da archi e clarinetti con un motivo cupo e rassegnato, il tema percorre tutti e quattro i movimenti, sviluppandosi e variando tra reminiscenze popolari e accenni di tempi di danza, acquistando di ritmo e di grandiosità fino a culminare nel teatralissimo e ridondante finale: un trionfo dal sapore così eccessivo che lascia all’ascoltatore il dubbio se si tratti di una vittoria autentica o, piuttosto, di una tragica menzogna.

I biglietti per tutti i concerti sono già in vendita. Interi: primo settore € 30; secondo settore € 28; terzo settore € 26. Ridotti: € 27, 25, 23 (riservati agli over 65 e agli abbonati alla Stagione d’Opera e Balletto 2019-2020). Per gli under 16 l’ingresso è gratuito e per gli accompagnatori adulti è previsto un biglietto a € 20; i posti riservati a questa iniziativa sono limitati. Per gli under 30 e per i giovani che rientrano nella 18app, i biglietti, per qualsiasi settore, costano € 15. La Biglietteria del Teatro Regio è aperta da martedì a venerdì ore 10.30-18 e sabato 10.30-16 - Tel. 011.8815.241/242. I biglietti possono essere acquistati anche presso: Infopiemonte-Torinocultura (via Garibaldi n. 2), on line su www.teatroregio.torino.it senza costi aggiuntivi e su www.vivaticket.it, e telefonicamente con carta di credito al numero 011.8815.270 (da lunedì a venerdì ore 9-12) o al Call center Vivaticket - Tel. 892.234.

Ulteriori informazioni al numero 011.8815.557 e su www.teatroregio.torino.it.

 

Data

Ufficio stampa Teatro Regio
Direzione Comunicazione e Stampa - Paola Giunti (Direttore), Sara Zago (Relazioni con la Stampa) - Tel. +39 011 8815 239/730

 

 

 

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