Un cortocircuito d’amore e ironia: il capolavoro breve, brillante e grottesco di William Walton mai rappresentato a Torino
Piccolo Regio Puccini, sabato 24 maggio 2025, ore 16
Repliche: giovedì 29 maggio, mercoledì 4 e giovedì 5 giugno ore 20
Dal 24 maggio al 5 giugno, al Piccolo Regio Puccini va in scena The Bear (L’orso), extravaganza in un atto di William Walton, su libretto di Paul Dehn e William Walton, dall’omonima commedia di Anton Čechov. Quest’opera – consigliata a partire dai 13 anni – non è mai stata rappresentata a Torino e il nuovo allestimento del Teatro Regio è un’occasione unica. Con questa nuova produzione si conclude la programmazione della Stagione In Famiglia, il cartellone dedicato ai nuclei familiari, con condizioni di biglietteria particolarmente favorevoli, che permette a bambini e ragazzi di scoprire il fascino dell’opera insieme alle loro famiglie.
«Repertori inediti per pubblici curiosi» parola al Direttore artistico Cristiano Sandri
«The Bear, risponde al desiderio di offrire un’opera inedita, musicalmente raffinata e teatralmente coinvolgente, che arricchisce la nostra stagione con una proposta fresca e originale» illustra Cristiano Sandri Direttore artistico del Regio «come lo scorso anno con The Tender Land di Aaron Copland – una prima assoluta per l’Italia –, per questa stagione ho pensato a un titolo mai rappresentato a Torino, un’opera comica, brillante, molto divertente, di ambito novecentesco sempre raro, molto raffinato, che prosegue quel percorso di esplorazione di repertori inediti e interessanti che desideriamo offrire al nostro pubblico più curioso».
Una partitura ricca di ironia e raffinatezza ideale per un giovane Ensemble
Noto per il suo stile eclettico, William Walton in The Bear fonde elementi della tradizione operistica italiana con influenze di compositori come Stravinskij e Britten. Il risultato è una musica brillante, ricca di citazioni e parodie, che accompagna perfettamente la trama farsesca dell’opera. Con soli tre cantanti solisti e un’orchestra da camera, l’opera si adatta perfettamente alle dimensioni del Piccolo Regio e valorizza le capacità dei giovani artisti del Regio Ensemble. La regia è di Paolo Vettori e la direzione musicale dl Marco Alibrando. Protagonisti sono: Siphokazi Molteno nel ruolo della vedova Jelena Ivanovna Popova, l’Orso del titolo è Yiorgo Ioannou ovvero Grigorij Stepanovič Smirnov e Tyler Zimmerman è il cameriere Luka. Le scene del nuovo allestimento sono di Claudia Boasso, i costumi di Laura Viglione e le luci di Andrea Rizzitelli. Completano il cast gli attori: Alessia Coda Zabetta (la cameriera) e Gabriele Bocchio (il cuoco).
Marco Alibrando, nato a Messina nel 1987, debutta a soli 24 anni a Firenze e inizia una brillante carriera che lo porta nei principali festival internazionali, tra cui il Rossini Opera Festival di Pesaro, il Festival di Spoleto e il Rossini in Wildbad. Nel 2024 debutta al Teatro Colón di Buenos Aires e alla De Nationale Opera & Ballet di Amsterdam. Dalla stagione 2025/26 sarà Primo Direttore del Deutsches Nationaltheater und Staatskapelle Weimar e dal 2021 è Direttore Musicale di VoceAllOpera.
Paolo Vettori, nato a Roma nel 1989, all’età di 9 anni entra nel Coro di voci bianche del Teatro Regio, partecipando a sei stagioni d’opera e concerti. Studia dizione, recitazione e doppiaggio; si diploma presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano. Ha fatto parte del Regio Ensemble e per il nostro Teatro ha curato la regia di Powder Her Face del compositore inglese Thomas Adès e di The Tender Land di Aaron Copland. Come assistente alla regia o regista di ripresa ha collaborato e lavora al fianco di professionisti di grande fama come Lorenzo Amato, Sven-Eric Bechtolf, Edoardo De Angelis, Daniele Finzi Pasca, William Friedkin, Chiara Muti, Ferzan Özpetek, Silvia Paoli.
Un debito può trasformarsi in un colpo di fulmine?
«Per questa messinscena di The Bear di William Walton, ho scelto di allontanarmi dal realismo dell’ambientazione originale per abbracciare una dimensione onirica e sospesa, in cui lo spazio scenico diventa uno specchio dell’interiorità dei personaggi – racconta il regista Paolo Vettori – La scena si apre in un ambiente astratto, dominato da un grande orologio-vetrata: un simbolo attraverso cui vediamo scorrere il tempo, i ricordi, i fantasmi del passato. È uno spazio mentale, dove tutto si muove secondo logiche intime e soggettive. Mi affascina profondamente l’idea che, per superare un dolore, ciascuno di noi abbia bisogno di un tempo che è personale, non misurabile in maniera oggettiva. Un minuto non vale mai allo stesso modo per tutti. Ho immaginato Popova come un fiore che lotta per rifiorire: il suo tempo è sospeso, bloccato in un lutto che forse è anche una forma di difesa. Il tempo è la chiave di lettura di tutto lo spettacolo: il tempo come misura del dolore, dell’attesa, della rinascita. In questo contesto, l’arrivo di Smirnov – ‘l’orso’ animalesco e brutale – irrompe come una scossa necessaria, capace di incrinare la corazza emotiva di Popova. Il loro incontro, pur nei toni grotteschi e brillanti, esplode come un cortocircuito tra opposti: un amore che nasce nel cuore stesso del conflitto, dove tutto si muove secondo un tempo circolare, più che lineare».
Biglietteria e informazioni
I biglietti sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Regio o presso i Punti Vendita Vivaticket. Il costo del biglietto ridotto under 15 è di € 10, intero € 20. Biglietteria del Teatro Regio: Piazza Castello 215 - Torino | Tel. 011.8815.241 - 011.8815.242 | biglietteria@teatroregio.torino.it. Orario di apertura: da lunedì a sabato ore 11-19; domenica: ore 10.30-15.30; un’ora prima degli spettacoli.
Ufficio stampa Teatro Regio
Sara Zago (Relazioni con la Stampa) - Tel. +39 011 8815 239/730