La Cenerentola

Il 2026 comincia con la magia di Rossini e tre debutti: Antonino Fogliani sul podio del Regio, Manu Lalli alla regia e la grande Vasilisa Berzhanskaya come protagonista

Teatro Regio, martedì 20 gennaio 2026 ore 20
Anteprima Giovani, sabato 17 gennaio ore 20

Martedì 20 gennaio alle ore 20 va in scena La Cenerentola di Giachino Rossini, gioiello del melodramma giocoso che trasforma la celebre fiaba in un racconto sul potere della bontà e del perdono. La produzione è impreziosita da tre importanti debutti: sul podio di Orchestra e Coro del Regio sale Antonino Fogliani, tra le bacchette di riferimento del repertorio belcantista; la regia del fortunato allestimento del Maggio Musicale Fiorentino è affidata a Manu Lalli; nel ruolo di Cenerentola il mezzosoprano di coloratura Vasilisa Berzhanskaya, dalla straordinaria estensione vocale. Accanto a lei, un cast che assicura energia teatrale e smalto rossiniano: Nico Darmanin (Don Ramiro), Roberto de Candia (Dandini), Carlo Lepore (Don Magnifico), Maharram Huseynov (Alidoro) e le artiste del Regio Ensemble Albina Tonkikh e Martina Myskohlid nei panni delle sorellastre Clorinda e Tisbe. Il Coro del Teatro è preparato dal maestro Ulisse Trabacchin.

L’Anteprima Giovani dell’opera — dedicata al pubblico under 30 — è sabato 17 gennaio alle ore 20.

La Cenerentola: ingegno al posto della magia

Composta in sole tre settimane e andata in scena per la prima volta al Teatro Valle di Roma nel 1817, La Cenerentola, ossia La bontà in trionfo è un concentrato di invenzione teatrale e musicale. Partendo dall’adattamento di Jacopo Ferretti della fiaba di Charles Perrault, l’opera trasforma la storia di Cenerentola in uno scintillante capolavoro dove il gioco dei travestimenti esplora il tema dell’identità capovolta: il principe si fa servitore, il servitore si finge principe, mentre l’unica a restare sempre se stessa è Cenerentola. Gli equivoci scardinano le apparenze, la magia lascia il posto all’ingegno e i simboli tradizionali della fiaba — fata, matrigna, scarpetta — diventano personaggi e oggetti nuovi: il filosofo Alidoro, il patrigno Don Magnifico (spassosissimo “intendente dei bicchier e presidente al vendemmiar”) e il celebre braccialetto. È la virtù interiore della protagonista, più che un incantesimo, a guidare il lieto fine. 

«Sarà mia vendetta il lor perdono»: la forza rivoluzionaria del perdono

Pur nella sua veste sorridente e giocosa, La Cenerentola è un’opera dal forte valore simbolico. La protagonista incarna un ideale di bontà che non si lascia contagiare dall’odio, ma lo disinnesca con il perdono e con la scelta di non rispondere alla violenza con altra violenza. In un mondo popolato da arrivismo, vanità e meschinità, Cenerentola diventa pacificatrice: ricuce i rapporti spezzati, dà una seconda possibilità anche a chi l’ha umiliata. La sua ascesa sociale non è frutto di incantesimi, ma di pazienza, intelligenza e compassione; il vero riscatto non coincide solo con il matrimonio principesco, ma con la vittoria della conoscenza e della bontà su ogni forma di prepotenza. È un messaggio che conserva intatta la propria forza: nella Cenerentola rossiniana il perdono non è debolezza, ma una forza trasformativa che cambia il destino dei personaggi – e, idealmente, lo sguardo di chi ascolta. 

Interpreti e allestimento 

Antonio Fogliani, nato a Messina nel 1976, ha debuttato nel 2001 al Rossini Opera Festival dirigendo Il viaggio a Reims. Dal 2012 è Direttore musicale del Festival Rossini di Wildbad e, dalla stagione 2017/18, Direttore ospite principale della Deutsche Oper am Rhein; dal 2021 insegna Direzione d’orchestra al Conservatorio “A. Scarlatti” di Palermo. Nel 2018 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito il titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Rossiniano convinto, ama la convivialità e la buona cucina, passioni che affianca a una carriera internazionale dedicata al grande repertorio operistico.
L’allestimento firmato da Manu Lalli per il Maggio Musicale Fiorentino ha magnifiche scene dipinte e gli elementi architettonici di Roberta Lazzeri, che ricrea la dimora di Don Magnifico come una casa dai caldi rimandi sette-ottocenteschi. Qui Cenerentola corre senza sosta per soddisfare capricci e imposizioni, ma trova rifugio nei libri: il suo amore per la lettura, voluto dalla regia, ne tratteggia la forza quieta e la modernità, avvicinandola al pubblico contemporaneo e ponendola in netto contrasto con la vanità di Clorinda e Tisbe, eternamente alle prese con specchi e merletti. I costumi fantasiosi ed eloquenti di Gianna Poli disegnano una vivace galleria di caratteri, mentre le luci di Vincenzo Apicella, riprese da Valerio Tiberi, accompagnano la metamorfosi della protagonista, dalla penombra del focolare alla piena luminosità del palazzo reale. A sottolineare i tratti fiabeschi non mancano, grazie alla regia di Manu Lalli, le fate che danzano, la pioggia di stelline brillanti e la zucca che si trasforma in carrozza per condurre Cenerentola alla festa. Assistente alla regia è Chiara Casalbuoni
Si alternano nei ruoli principali: come Cenerentola Antoinette Dennefeld che debutta al Teatro Regio, Pablo Martínez (Don Ramiro), Vincenzo Nizzardo (Dandini), Giulio Mastrototaro (Don Magnifico) e Davide Giangregorio (Alidoro).

Conferenza-concerto

L’opera sarà presentata al pubblico mercoledì 14 gennaio alle ore 18 nel Foyer del Toro nella conferenza-concerto condotta dalla musicologa Liana Püschel, con esibizioni dal vivo. L’ingresso è libero.

In Famiglia e La Scuola all’Opera 

Cenerentola è anche la protagonista di La Cenerentola. Una fiaba di musica, amore, fate e scarpette!, in scena a maggio e pensata per i bambini a partire dai 6 anni e per le loro famiglie: l’Orchestra del Teatro Regio è diretta dal maestro Alessandro D’Agostini, la regia e la drammaturgia della nuova produzione sono della stessa Manu Lalli, con le scene di Claudia Boasso, i costumi di Laura Viglione e i personaggi interpretati dagli Artisti del Regio Ensemble. Lo spettacolo si inserisce nel cuore dei progetti In Famiglia e La Scuola all’Opera, le Stagioni dedicate al pubblico giovane, agli studenti e ai nuclei familiari con formule di biglietteria agevolate.

Biglietti e Informazioni

I biglietti sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Regio e on line su www.teatroregio.torino.it. Biglietteria: Piazza Castello 215 - Torino | Tel. 011.8815.241/242 | biglietteria@teatroregio.torino.it. Orario di apertura: da lunedì a sabato ore 11-19; domenica: ore 10.30-15.30. Informazioni e aggiornamenti: www.teatroregio.torino.it

Data

Ufficio stampa Teatro Regio
Sara Zago - Tel. +39 011 8815 239/730