Simon Boccanegra - ANNULLATA

Illustrazione di Sara Rambaldi per Simon Boccanegra
Opera e balletto 2019-2020

Simon Boccanegra - ANNULLATA | Giuseppe Verdi

Spettacolo annullato: qui tutte le informazioni

Un’avvincente opera a sfondo storico densa di contrasti: tra sfera pubblica e privata, tra diritti del cuore e norme sociali, tra grandi conflitti storici e vicende individuali. Dominata da una tinta scura e dalla prevalenza delle voci maschili, vi si cela un Verdi elegante e sperimentale.

Pier Giorgio Morandi direttore d'orchestra
Sylvano Bussotti regia, scene e costumi
Vittorio Borrelli ripresa della regia
Andrea Secchi maestro del coro
Orchestra e Coro Teatro Regio Torino
Allestimento Teatro Regio Torino

Melodramma in un prologo e tre atti

Musica di Giuseppe Verdi
Libretto di Francesco Maria Piave and Arrigo Boito
tratto dall’omonimo dramma di Antonio García Gutiérrez
Prima rappresentazione assoluta:
Venezia, Teatro La Fenice,
Sopratitoli in italiano/inglese
Durata approssimativa
180'

Personaggi e interpreti

Carlos Álvarez
Simon Boccanegra Baritono

Carlos Álvarez

Rebeka Lokar
Maria Boccanegra Soprano

Rebeka Lokar

Michele Pertusi (foto Roberto Ricci)
Jacopo Fiesco Basso

Michele Pertusi

Roberto Aronica
Gabriele Adorno Tenore

Roberto Aronica

Roberto de Candia (ph studio Amati Bacciardi)
Paolo Albiani Baritono

Roberto de Candia

Calendario rappresentazioni

Luogo di svolgimento: Teatro Regio Calendario completo

Opera e balletto
Carlos ÁlvarezRebeka LokarMichele PertusiRoberto AronicaRoberto de Candia
SeriesA
2020-06-09 20:00:00 Europe/Rome Simon Boccanegra - ANNULLATA | Giuseppe Verdi di | Giuseppe Verdi Teatro Regio di Torino Teatro Regio di Torino

Opera e balletto
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SeriesB
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SeriesC
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SeriesD
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SeriesF
2020-06-21 15:00:00 Europe/Rome Simon Boccanegra - ANNULLATA | Giuseppe Verdi di | Giuseppe Verdi Teatro Regio di Torino Teatro Regio di Torino

Argomento

Prologo

A Genova, alla metà del XIV secolo. Paolo Albiani trama per far eleggere doge una persona che abbia i favori del popolo; per questo sceglie Simon Boccanegra, un corsaro che ha ottenuto grandi meriti liberando le coste dai pirati berberi. Boccanegra, dopo qualche titubanza, si convince e accetta, nella speranza di riuscire così a sposare l’amata Maria, che il padre, Jacopo Fiesco, tiene rinchiusa benché abbia già avuto da Simone una figlia. Fiesco esce dal palazzo e accusa il corsaro di aver sedotto e coperto di vergogna Maria; Simone offre il petto alla sua vendetta e per questo l’altro promette clemenza, ma solo se gli verrà data la bambina. Boccanegra non può accontentarlo perché non sa dove si trovi la figlia. Simone entra nel palazzo Fieschi e trova Maria morta: urla, mentre la folla accorre e lo acclama doge.

Atto I

Venticinque anni dopo. A palazzo Grimaldi, Amelia attende l’amato Gabriele Adorno che, insieme ad Andrea (che è in realtà il vecchio Jacopo Fiesco), sta complottando contro il doge. Adorno apprende che Amelia è una trovatella adottata dalla nobile famiglia e che il doge, per impadronirsi delle sue ricchezze, la vorrebbe dare in sposa al suo favorito Paolo Albiani. Boccanegra giunge alla casa e capisce che Amelia è in realtà sua figlia; Albiani, costretto a rinunciare a lei, ne progetta il rapimento. Nella Sala del Consiglio, dove Boccanegra tenta di convincere i riottosi senatori a trattare la pace con Venezia, irrompe la folla. Adorno dichiara di avere ucciso un popolano che aveva rapito Amelia. Gli scontri tra patrizi e plebei continuano, tutti vogliono conoscere il mandante del rapimento. Il doge, avendo intuito la verità, invita Albiani a maledire pubblicamente l’ignoto colpevole: questi pronuncia così a denti stretti la propria condanna.

Atto II

Nella stanza del doge, Paolo, che è deciso a vendicarsi, ne avvelena la brocca; ordina poi di introdurre il prigioniero Fiesco per spingerlo, senza riuscirvi, a uccidere il doge. Prova poi con Adorno, sfruttandone la gelosia per Amelia. Incalzata dall’amato, ella ammette di amare il doge, senza confessare ciò che la lega a lui. Quando Simone arriva, Adorno si nasconde. Il doge dice alla figlia di allontanarsi e beve un bicchiere d’acqua dalla brocca avvelenata. Gabriele torna per ucciderlo, ma Simone si sveglia e accusa l’altro di volerlo depredare del suo unico tesoro, sua figlia. Il pentimento di Adorno commuove Boccanegra, che sancisce con la propria benedizione il vincolo tra i due giovani.

Atto III

Nel palazzo ducale si sentono le grida dei plebei che hanno sconfitto i patrizi e inneggiano al doge. Fiesco è libero e Paolo, che è passato tra le file dei ribelli, condotto a morte, rivela a Fiesco di aver avvelenato il doge e fatto rapire Amelia. Simone comincia a sentire gli effetti del veleno; Fiesco si svela nella sua vera identità a Boccanegra e quest’ultimo rivendica il suo perdono, perché Amelia è la figlia perduta che egli aveva reclamato. Giungono Amelia e Adorno; il doge, dopo aver nominato Adorno suo successore, spira tra le braccia della figlia. 

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