Così fan tutte

Copertina volume Così fan tutte
12.00€

148 pagine
38 illustrazioni
32 tavole in b/n

Disponibile
ISBN
978-88-99577-34-6

Le dirò con due parole…
a cura di Marco Targa

Stile e disincanto in Così fan tutte
di Ernesto Napolitano

«Necessità del core» e chimica degli affetti
di Pier Paolo Portinaro

Un ritratto
di Alberto Bosco

Argomento - Argument - Synopsis - Handlung

Struttura dell’opera e organico strumentale
a cura di Enrico M. Ferrando

Le prime rappresentazioni e l’opera a Torino

Libretto

Le dirò con due parole...

a cura di Marco Targa

Fra i tanti prodigi di cui la grandezza creativa di Mozart fu capace vi è quello di aver saputo trasformare un genere teatrale così frivolo e disimpegnato, privo di qualsiasi pretesa intellettuale, qual è l’opera buffa italiana, in una complessa rappresentazione di pensiero e di idee, i cui profondi significati sono intessuti dalla musica nelle pieghe della trama, mescolati ora con il divertimento di un lazzo, ora con le risate per un travestimento. Di questi significati alcuni sono chiarissimi, di un’evidenza che sfida i secoli, altri rimangono ammantati dal velo dell’ambiguità, in parte indecifrabili, ambivalenti, custoditi nell’enigma. Così fan tutte è, fra le tre opere “comiche” scritte da Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte, quella che sicuramente lascia all’ascoltatore più interrogativi di quanti ne risolva...


Stile e disincanto in Così fan tutte

di Ernesto Napolitano

Settecento, addio

Si correrebbe il rischio di fare un torto al secolo dei Lumi se si considerasse proprio Così fan tutte l’esemplare più tipico dell’opera del Settecento, sulla traccia di un’idea limitata e un poco angusta sia di quel secolo che dell’opera di Mozart. Non vi è meno Settecento nelle Nozze di Figaro o nella Zauberflöte; per non dire del Don Giovanni, anche se lì lo spirito del secolo deve scendere a patti con l’orizzonte del mito. È che in Così fan tutte le più scontate apparenze del secolo dei Lumi, certe predilezioni, certe idiosincrasie, si presentano allo stato puro, distillate da un matematico intento dimostrativo, esaltate dall’eleganza di un congegno magari inverosimile, ma di assoluta perfezione: l’elogio di una ragione fondata su un sistema della natura, lo spirito di geometria, la pedagogia dei sentimenti (la «Scuola degli amanti»), sullo sfondo di una visione del mondo non soltanto misogina ma segnata, non vi è dubbio, da una sfiducia complessiva sulle reali qualità degli uomini...


«Necessità del core» e chimica degli affetti

di Pier Paolo Portinaro

Nella seconda metà del 1789, mentre in Francia gli eventi rivoluzionari accelerano il loro corso, Mozart e Da Ponte lavorano a Così fan tutte, e già il 29 dicembre il musicista invita a casa propria i confratelli massonici Puchberg e Haydn per una piccola prova generale dell’opera. La prima avrebbe avuto luogo il 26 gennaio 1790 con notevole successo, anche se in febbraio le recite sarebbero state sospese per la sopravvenuta morte dell’imperatore Giuseppe II. A differenza delle due precedenti opere del trittico dapontiano, questa volta il librettista e il compositore affrontano la sfida di concepire e musicare un libretto originale, che non è la semplice riduzione funzionale di un’opera teatrale preesistente. Originale per altro, per quanto riguarda l’ordito letterario, è parola grossa. Le fonti cui attingere, per variamente miscelarle, erano, come vedremo, molteplici. Comunque, Lorenzo Da Ponte e Mozart mostrano di saper realizzare una felice sintesi tra un filone teatrale italico culminante nella prima metà del Settecento nell’opera di Carlo Goldoni e uno parallelo francese, che dal teatro degli intrighi di Molière portava a quello dei sentimenti di Marivaux. Tutto questo s’inseriva bene nel quadro di quella riforma musicale da loro compiuta, trasformando l’opera buffa in dramma giocoso (proprio come Gluck e Ranieri de’ Calzabigi avevano riformato l’opera seria)...


Un ritratto

di Alberto Bosco

Non vi è nella storia della musica protagonista più ambiguo e inafferrabile di Mozart: per quanto si cerchi di illuminare la particolare natura del suo genio creativo si finisce sempre per tralasciarne qualche aspetto o per cadere in apparenti contraddizioni, tante sono le diverse sfaccettature che coesistono nella sua musica. Forse la categoria che più si presta a definire il carattere polivalente della sua arte è quella del gioco, un’attività umana governata da leggi proprie che, pur rispecchiando la realtà, si svolge su un piano parallelo a essa e così, sospendendone momentaneamente il corso, ne mette in luce aspetti nascosti con disinvoltura e apparente innocenza. Questo non significa che l’atteggiamento di Mozart nei confronti della composizione sia ludico, tutt’altro: proprio come un fanciullo si piega alle regole del gioco con la massima serietà, altrettanto fa Mozart quando applica la sua creatività ai generi e alle forme codificate dal suo tempo, seguendone fino in fondo i requisiti. Dall’alto del suo talento, però, li porta il più delle volte verso conseguenze espressive insospettabili, muovendosi sempre all’interno dei limiti preposti...


Argomento - Argument - Synopsis - Handlung


Struttura dell’opera e organico strumentale

a cura di Enrico M. Ferrando

Così fan tutte presenta i tratti esteriori tipici dell’opera italiana settecentesca; ma anche qui, come nelle Nozze di Figaro (1786) e in Don Giovanni (1787), le convenzioni dell’opera buffa sono il veicolo di tematiche e contenuti espressivi di ben altra profondità rispetto agli standard dell’opera comica italiana. Perciò, anche dal punto di vista delle caratteristiche stilistiche e formali, si osserva un’evidente contaminazione con i modi dell’opera seria: per esempio Fiordiligi e Ferrando tendono a esprimersi con atteggiamenti propri dell’opera seria, mentre gli altri personaggi si esprimono in un linguaggio musicale più coerente con la tradizione comica.
Troviamo comunque la caratteristica separazione tra recitativi (ai quali è tradizionalmente riservato il ruolo di motore dell’azione) e numeri musicali veri e propri. I recitativi “secchi” – cioè intonati con uno stile di canto sillabico e un andamento ritmico simile a quello del parlato, sul solo sostegno del basso continuo – si alternano a quelli “accompagnati”, nei quali il canto declamato è sostenuto dall’orchestra...


Le prime rappresentazioni e l’opera a Torino


Libretto

 

 

 

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