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Turandot
Teatro Regio, Martedì 16 Gennaio 2018 - Giovedì 25 Gennaio 2018
Presentazione


Nel 1920 Puccini aveva letto Turandot di Carlo Gozzi, fiaba teatrale del 1762, che gli era stata consigliata da Renato Simoni (il quale ne sarà il librettista insieme a Giuseppe Adami) e che aveva già ispirato Ferruccio Busoni. Per raccontare la “Pekino al tempo delle favole”, Puccini sceglie un’orchestra lussureggiante (in organico molte percussioni e anche due sassofoni contralti) e ricrea un clima esotico ispirandosi a raccolte di musica cinese e anche al suono di un carillon; molta attenzione e cura dedica alle masse corali, mai così ricche nel repertorio pucciniano. Anche nella sua ultima opera Puccini traccia i due modelli di donna così cari al suo immaginario: la dolce Liù che muore per amore e la crudele Turandot che, prima di cedere a Calaf, gli uomini li faceva decapitare.
Il 26 aprile 1926 al Teatro alla Scala di Milano va in scena la prima di Turandot, sul podio c’è Arturo Toscanini; dopo il coro che segue la morte di Liù, il direttore si ferma, si gira verso il pubblico e dice: «Qui finisce l’opera, perché a questo punto il Maestro è morto». Giacomo Puccini era morto il 29 novembre 1924 a Bruxelles, lasciando incompiuta l’opera: mancava il duetto finale. In Belgio, dove doveva essere operato per un cancro alla gola, si era portato gli abbozzi per quel duetto che ormai da anni lo tormentava, quello dello “sgelamento” della “Principessa di gelo”. Quel duetto, basandosi sui 23 fogli di appunti di Puccini, lo concluderà Franco Alfano, compositore e direttore del Conservatorio di Torino. Un nuovo finale venne scritto nel 2001 da Luciano Berio. Per questa edizione di Turandot, il maestro Gianandrea Noseda ha deciso di fermarsi là dove si è arrestato Puccini: «Quella fine non mi ha mai convinto, non ho mai capito quel lieto fine esagerato. Puccini si era fermato tre anni prima di morire su quel momento che non riusciva a rendere drammaturgicamente e quindi anche noi concluderemo l’opera dopo la morte di Liù, con un finale che forse arriverà di più al cuore degli spettatori».
Dati essenziali
Compositore: Giacomo Puccini
Librettista: Giuseppe Adami e Renato Simoni
Prima rappresentazione: 1923 Milano, Teatro alla Scala
Allestimenti precedenti:
1927, 1936, 1940, 1948, 1958, 1964, 1971, 1976, 1986, 1990, 1998, 2006, 2014