Diego Ceretta dirige Orchestra e Coro del Teatro Regio

In programma due grandiose composizioni di Respighi e Cherubini

Teatro Regio, 30 marzo 2024 ore 20

Due composizioni grandiose ci attendono sabato 30 marzo alle ore 20: Vetrate di chiesa di Ottorino Respighi e il Requiem di Luigi Cherubini. A dirigere l’Orchestra e il Coro del Regio il giovane e già affermato Diego Ceretta, Direttore principale dell’Orchestra della Toscana. Un dittico di composizioni religiose, inedito e ricercato, che trasformerà per una sera il Teatro in una vasta cattedrale in cui risuoneranno brani basati su melodie gregoriane e orchestrate con gusto squisito: Vetrate di chiesa del 1926 e il Requiem del 1816, in cui potremo apprezzare il nostro Coro nel pieno delle sue possibilità espressive, diretto da Ulisse Trabacchin.

Nato nel 1996, Diego Ceretta si è diplomato a diciotto anni in violino a pieni voti presso il Conservatorio G. Verdi di Milano e, sempre al Conservatorio di Milano, a ventuno anni ha conseguito con il massimo dei voti e la lode il diploma in Direzione d’Orchestra. Assistente di Daniele Gatti al Teatro dell’Opera di Roma per la prima mondiale dell’opera Julius Caesar di Giorgio Battistelli, Ceretta è stato quindi impegnato in una serie di concerti sinfonici con l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, con l’Orchestra Sinfonica G. Rossini e a Bolzano per l’incisione di un CD con l’Orchestra Haydn (musiche di Rossini, Respighi e Mendelssohn). Ha inoltre collaborato con la Danish Radio Symphony Orchestra per l’esecuzione della Sinfonia n. 2 di Mahler con Fabio Luisi. Ha poi diretto La sonnambula al Teatro Lirico di Cagliari; una nuova produzione di Macbeth (con la regia di Pierluigi Pizzi) per la Rete Lirica delle Marche ad Ascoli Piceno, Fano e Fermo; concerti sinfonici nell’ambito dell’85° Festival del Maggio Musicale Fiorentino con l’Orchestra del Maggio e al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca con l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari; il Don Chisciotte di Paisiello al Museo del Louvre di Parigi con l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli e L’elisir d’amore nella stagione del Teatro Comunale di Bologna.

Ottorino Respighi seppe conquistarsi una posizione di spicco nella musica europea dei primi del '900 grazie soprattutto all’eccezionale maestria di orchestratore, approfondita sotto la guida di Rimskij-Korsakov. Sono pagine raffinate e davvero seducenti Vetrate di chiesa, in cui l’autore descrive i portali riccamente decorati di una chiesa antica ma ideale, servendosi di una grande abilità di orchestrazione che gli permise di annullare quasi il divario fra musica pura e musica descrittiva, fra spirito religioso e laico, fra stile antico e stile moderno. Questo lavoro, infatti, eseguito nel mese di febbraio 1927 alla Symphony Hall di Boston con la direzione di Sergej Koussewitzki, non è altro che l’orchestrazione dei Tre preludi su melodie gregoriane per pianoforte del 1919 a cui l’autore aggiunse un quarto movimento, attribuendo, nel contempo, titoli originali. I Preludi erano stati concepiti in un periodo in cui Ottorino Respighi aveva avuto occasione di conoscere e analizzare il repertorio gregoriano grazie alla moglie Elsa Olivieri Sangiacomo. 

Due furono i Requiem che l’Ottocento consacrò a modello di riferimento: Mozart e Cherubini ne erano gli autori. A essi avrebbero infatti guardato i compositori nei decenni successivi. Come quello di Mozart, il Requiem di Cherubini è un frutto della maturità, appartiene infatti alla seconda fase della vita dell’autore, durante la quale la produzione operistica lasciò spazio a quella di musica sacra, attività che il compositore amava alternare alla pittura e agli studi di botanica. Eseguito a Parigi il 21 gennaio 1816 per commemorare, nella cornice di una cerimonia privata di corte, l'anniversario della decapitazione di Luigi XVI, il Requiem di Luigi Cherubini è opera di introspezione e di tono estremamente composto e contenuto. Una profonda meditazione sul senso della morte, fuori da ogni schema e da ogni apparato convenzionale: un dialogo a tu per tu con Dio. La partitura impressionò particolarmente i contemporanei e divenne modello per i compositori, che ne apprezzavano la scrittura elegante, l'intrinseca malinconia, nonché l'assenza di un tono celebrativo. Più di quello di Mozart, il Requiem di Cherubini piaceva a Beethoven che affermava: «Un Requiem deve essere una commemorazione malinconica dei morti. [...] Deve essere una musica calma; non c'è bisogno della tromba del Giudizio: la commemorazione dei morti non richiede strepito».

Biglietti: i biglietti (a € 35-30-25) possono essere acquistati direttamente alla Biglietteria del Teatro Regio, presso i Punti Vendita Vivaticket oppure on line su www.teatroregio.torino.it o www.vivaticket.com.

Riduzioni Under 30 e Abbonati
Per gli under 30 e per gli abbonati alla Stagione d’Opera e di Balletto 2023-2024 o alla Stagione de I Concerti 2023-2024 è prevista una riduzione del 10%. Con la Regio Card Giovani 18-35 il costo del biglietto è di € 10. 

Biglietteria del Teatro Regio
Piazza Castello 215 - Torino | Tel. 011.8815.241 - 011.8815.242 | biglietteria@teatroregio.torino.it 
Orario di apertura: da lunedì a sabato ore 11-19 - domenica ore 10.30-15.30; un’ora prima del concerto. 

Per tutte le informazioni e gli aggiornamenti: www.teatroregio.torino.it 

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